"il segno che bisogna dare è il segno della mancanza del significante. E' l'unico segno che non si sopporta perché provoca un'angoscia indicibile. E' tuttavia l'unico modo che possa far accedere alla natura dell'inconscio: alla scienza senza coscienza"



J. Lacan, Seminario VIII, pag. 257.




lunedì 3 febbraio 2014


La psicoanalisi va in scena.

ANCONA- Sabato 25 gennaio, presso l’Hotel City, Antonio Di Ciaccia, psicoanalista allievo di Jacques Lacan, ha presentato l’uscita de gli Altri scritti :“Perchè abbiamo ancora bisogno della psicoanalisi: Il Lacan che non ti aspetti”. Ha condotto l’incontro Aldo Tricarico, psicoanalista di Ancona, e ha aperto gentilmente i lavori l’assessore alla Cultura del Comune Paolo Marasca.                     
Gli Altri scritti raccolgono una serie di testi scritti di pugno da Lacan; stabiliti da Jacques-Alain Miller, essi fanno seguito agli Scritti, pubblicati in Francia nel 1966.

Jacques Lacan, un gigante della psicoanalisi, con Freud la psicoanalisi nel XXI secolo, presentato da Antonio Di Ciaccia, uno dei più geniali psicoanalisti viventi, ex paziente di Lacan, che ha tradotto finora qualcosa come dodici dei suoi seminari.
Una giornata da capogiro culturale, Antonio Di Ciaccia ha messo in scena la teoria di Lacan, ma non solo la teoria, addirittura la persona di Jacques Lacan: ha fatto una conferenza, che è anche una performance; come sempre fa.
Antonio Di Ciaccia è uno psicoanalista e un teatrante, un uomo di scena. E’ anche questo che rende uniche le sue conferenze. Interpreta una sorta di residuo, di riverbero, della persona di Jacques Lacan. Le sue conferenze sono isomorfe dell’insegnamento di Jacques Lacan, che è, come lui ci spiega, incompleto nel senso che richiedono una partecipazione attiva del lettore. Di Ciaccia, dal deliziare il pubblico con monologhi affascinanti, passa con leggerezza a un duetto, e, senza alcuna fatica, a una direzione d’orchestra. L’andamento della sua dotta lezione può prendere tutt’altro corso, si improvvisa a seconda della partecipazione di coloro che ascoltano e s’arrischiano a entrare nella performance. E s’arrischiano in molti, e molti giovani, perché Antonio Di Ciaccia dà prova con il rispetto e la delicatezza nel rispondere e nei modi, anche della scelta etica di cui parla Lacan.
L’uomo non può amare l’altro uomo senza Dio, diceva Sant’Agostino; l’uomo non può amare l’altro uomo se non passando per qualcosa che somigli il più possibile a una castrazione. Una scelta di regolare il proprio godimento, una scelta etica. La psicoanalisi non è solo un’interpretazione filosofica è anche, con la clinica, la messa in moto di un meccanismo che sorprende i sintomi, spiazza i meccanismi di godimento, cosa che conviene ai più, ma non a pochissimi strxxxx. E che non si sappia, se Dio vuole.

L’incontro si inserisce all’interno di un Seminario di formazione organizzato dall’Antenna dell’Istituto Freudiano (Scuola di formazione in Psicoterapia, riconosciuta dallo Stato) e dalla Scuola Lacaniana di Psicoanalisi, Segreteria di Ancona e Patrocinato dal Comune di Ancona e dall’Ordine degli Psicologi delle Marche. I prossimi appuntamenti avranno luogo nei giorni: 01 marzo /10 maggio e 31 maggio.
antennaancona@istitutofreudiano.it


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